Polsino della borsa in ricamo al S.Caterina.
Dove frangemmo certo di pioggia sull'esarcata robusta di casa per l'aver scritto ai mercuri d'italia,sulla bellezza ornamentale della robinia con descritto ancora il motto: - il sud tirolo non è l'italia che pende dalla corda elettorale del solo villipendio -,sul valore implicito della collaborazione finale,verso la vittoria.
Con la quale dipartimentammo su di una più ben nota ricameria di vienna,per l'antico ellade.
Con solita riconferma,riguardante un primo dicasteromane dei numeri confutazionali,in fatto di suffragismo dell'elettronica.
Con a capo d'ostentata classifica,denominata triangolo di bockiger,senza alcuna fase di sviluppo,in cumuli di tesororiera bipartisan,alla neutrale nel campo della lega.
Ridefinita da tutti,in parlamento d'europa,- non ancora a quell'epoca -,come la classica bagagliatoia di sopraabito,con "polsini federati" di vecchia tasca nostra,sugli "influssi pessimistici",che derivarono dalla borsa nazionale in campo comune sulla guerra del golfi,in guelfi,dell'ecc,ecc.(...insomma della parziale ingolfata.)
Che in materialità di riformistica personale,pòtè solo mediarci,verso l'ultima ora,da un respiro non certo facilonistico,dell'umido euganeo alla bruna del tramonto;(- anche se ti adorai eva,almeno ti amai ancora-).
Che non lasciava nemmeno i fronzoli....,- ma nemmeno i fronzoli.... - ,al prossimo governo di dettoia pubblica impastata,nell'incitare al nuovo governo di stato,- conniatosi di una certa titolistica mediolanum\unicredit,- non ancora indossabile,sulla moda del momento decentrale.
Che nel campo della risparmiata comune,con la sola legislatura aventesi il diritto al voto della partecipata corale,si indebitò alla banca centralinistica di stato,senza possedere nemmeno un centesimo,di ricamata d'austria di governo,guidata come già si credette,dal ceto più povero,di buon auspicio federalista.
Che con la nuvolonica operetta di quella attuale,nella prosa delle mie sole mani d'autore federato,non potei più parlare di un italia rabberciatasi male,nell'interesse degli altri patriziati,ministro quale sarei della mia cultura d'ufficiale ai borghi,domani.
Poichè alla sola parola d'ordine d'entrata al fisco d'uscita: furono cavoli di bruxelles!non furono cazzi d'importazione testalongobarda,nel banco dei supermarkietti,all'asta delle vendite,sul tubo,dei supermarki,moon!
(...Che detto tra di noi: ci attenderemo tutti di cambiare governo quanto prima. Almeno a procedere nel ministero serio dell'adunata collettiva,di nuovo parlamento,per amore della politica di norma,sullo stato.)
grazie per l'attenzione.
giulio,vostro primo federato d'italia.
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Nell'intervento essenziale riguardante l'eforo di casa,sulla magistratura spartana,con riferimento nominante alla città d'oro della marciana.
W LA RICICLAZIONE DELL'IMPIANTO PRESTAMPARIO.
« Quantunque italiano d'educazione e d'origine, e deliberato di lasciare in qualunque evento le mie ceneri sotto le rovine d’Italia anziché all'ombra delle palme d’ogni altra terra più gloriosa e più lieta, io, finché sarò memore di me stesso, non oblierò mai che nacqui da madre greca, che fui allattato da greca nutrice e che vidi il primo raggio di sole nella chiara e selvosa Zacinto, risuonante ancora de' versi con che Omero e Teocrito la celebravano. » Ugo Foscolo, Epistolario, lettera del 29 settembre 1808