federato d'italica rep.

In quanto la notevole speranza del paese,c'è lo assegnava,nel merito di un accalorato dibattito,alla quale i cittadini delle diverse regioni italiane,poterono sottoporsi,come nostri elettori.
Sentiamo,ulteriormente in prima persona,che un tempo necessario di proroga,per uno stato quanto mai deficitario nel complesso,sembrava più che mai scaduto,nei personaggi.
Se non altro,attraverso la solita doverosa disponibilità,ampiamente risostenuta,come nel caso delle passate elezioni amministrative,alla quale prenderono parte,milioni e milioni di cittadini,quando le percentuali della politica nazionale,scemarono vistosamente,per la mancanza di adesione.
Seppur non avvalendosi di un politico-logo imprecisato,dalle poltrone di legno,quando nessuno corteggiava la bellezza del territorio,con a capo la premessa del consenso in anticipo , - visto che restammo tutti quanti al verde -,l'olmo è lo scaffale del falegname,compreso.
Seppur non cominciando a pestarli per strada,per via di un prepotente stimolo territoriale,sull'affettata ricercatezza,con la quale fummo perfettamente consci del suscitato interesse d'amore,purchè lontani,da qualunque creatura abiogenente,che ancora oggi,si cimentava di politica nostrana. Onde evitare ripetute continue dichiarazioni su presunte decorpaglie forestali,in materiale da declino ambientale,per il comico ritrovamento dei rifiuti tra la spazzatura.
Oppure al momento di coloniali parole,sui complimenti,da dove ne conseguiva,una certa liticata industriale di scia,o di semplice coltivata,nel manto serico di un matrimonio combinatorio,prevalentemente composto,da candidature spontanee all'apice nei luoghi;
O nell'emergenza di tutte le zone cittadine,dove non si poteva vigilare di un costante scoraggiamento,composto da scheggiate parlamentari,sullo spogliarsi degli alberi all'appendice,con nastri allusivi,tra le campagne.
Dove v'inviterei,senza altro per dovere di cronaca,in nome della più genuina chiascieria bonaria,soltanto per il gusto della natura in riporto,cosi come ci veniva descritta,dal prossimo beppino,in qualità di ministro federato:
Il Nulla avanza e si mangia la realtà. Capannoni, supermercati, aree espositive, autosaloni, seconde e terze case, spazi commerciali, strade asfaltate, palazzine fantasma con le finestre chiuse e cartelli "Vendesi". Il territorio è omologato, banalizzato e unificato in un unico incubo di cemento. Gli ultimi indios siamo noi, la foresta amazzonica è l'Italia. “Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro. La nostra terra vale più del denaro." proverbio indiano.
Ogni anno cancelliamo 500 km quadrati di suolo (*). Una velocità spaventosa. La Lombardia tira il gruppo con 116 mila metri quadrati al giorno, 4.800 all'ora, 80 al minuto. Un'accelerazione che non conosce limiti in attesa della devastazione di
Expo 2015, per ironia dedicato al tema "Nutrire il pianeta". Dal 1995 al 2009 sono state costruite in Italia quattro milioni di nuove abitazioni. In Liguria tre milioni di metri quadri di territorio se ne sono andati per abitazioni residenziali. Chi torna dopo qualche anno in una qualunque località italiana, da Capo Passero al Brennero, non la riconosce più. Paesaggi millenari sono stati stravolti mentre l'agricoltura scompare. In sole tre regioni,: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lombardia gli spazi agricoli diminuiscono di 9.400 ettari all'anno mentre nei supermercati compriamo pere cilene e pomodori cinesi.
Beppe Grillo